L’azione a distanza

Penso che nessuno di noi si meravigli quando qualcosa, a causa della gravità, cade in terra …ma quando vediamo una calamita che attrae un pezzetto di ferro a distanza o quando vediamo un bastoncino di vetro sfregato nella stoffa attrarre frammenti di carta allora, si, ce ne chiediamo il perché.

Però io ora non sono qui per soddisfare una vostra curiosità, ma per farvi partecipare al mistero; questo perché l’argomento fa parte della pomposa branca dell’epistemologia, che non è altro che la filosofia della scienza, ovvero lo studio dello studio.

Vediamo come viene posto il problema dalla scienza.

Antica Grecia

Ai tempi dell’antica Grecia, culla della filosofia, la scienza faceva parte di quella, e possiamo indagare dentro di essa per cercare delle soluzioni al problema che ci siamo posti. Poi un salto di oltre un millennio per passare di nuovo a parlare di filosofia e di scienza notando che nel frattempo, nel mondo occidentale, non si è fatto alcun progresso. Quel millennio forse è servito per accrescere le radici dello sviluppo futuro, ma intanto schiere di monaci, che avevano fatto un rifiuto alla vita, e per imitazione di Cristo, e per la mancanza di sicurezza nella popolazione dopo la caduta dell’Impero Romano, avevano passato il tempo a grattare le pergamene dove si trovava la vecchia cultura, per scriverci sopra la storia della vita delle sante. Si sono perse tante trattazioni di magia  ma anche di scienza medio orientale, e quest’ultima potè andare avanti solo paesi arabi, vedi astronomia, alchimia ecc.

Ma fermiamoci all’occidente: nell’illuminismo, e poi nel ‘600 si riproposero i vecchi interrogativi, però la faccenda fu affrontata in modo diverso, ovvero non si andava a cercare il perché, ma si osservavano e misuravano gli effetti. Non ci interessava del perché il ferro si piega, ma registravamo che con tanti grammi il ferro si piega di tanto. Galileo ed i suoi seguaci dell’Accademia del Cimento, col loro detto provando e riprovando (ovvero provare i fenomeni e negarne il contrario) rimisero in modo un ingranaggio che andò avanti stritolando studi sulla magia ed esoterismo che,  a torto od a ragione, furono cacciati dalla scienza.

A noi interessa come fu affrontato il problema del moto, ma l’azione a distanza comprendeva anche altri effetti che cambiassero a distanza le qualità delle cose, ovvero non solo la condizione di moto, ma anche altre qualità, come temperatura, o mutamenti interni. Quale era la causa per la quale un corpo può comunicare qualità o moto a distanza? Ed a quale velocità?

 

  Il seguito in una prossima mia pubblicazione. Carlo Bramanti agosto 2013