ditte anni'60

angeletti 60 

                    DITTE ANNI 60

AREL

AREL, Applicazioni Radi Elettriche, via Carlo Poma, 48, Milano. Venne fondata nel 1932 con capitale iniziale di 60.000 ITL, cessata nel 1948. Sotto la direzione del Dott. Guido Schiappini, la ditta inizialmente fabbricava altoparlanti Korting Excello e prodotti Korting rivolti al campo del cinema sonoro. inizia poi la costruzione di apparecchi riceventi completi e già nel 1934 produceva radioricevitori e radiofonografi, ma anche amplificatori e impianti completi di amplificazione, oltre a resistenze, potenziometri, condensatori fissi isolati in carta, zoccoli per valvole ed antenne schermate.

   

ATES

ad iniziare dal settembre 1960 i prodotti ATES porteranno il marchio RCA. L’ATES, costituitasi lo scorso autunno ad opera della Finmeccanica, una delle società finanziarie del gruppo IRI ha assunto tutte le attività dello stabilimento tubi elettronici de l’Aquila, già della Marconi nell’ottica dello sviluppo del mezzogiorno.- Direttori Jose R.Bejarano e Meade Brunet(vice presidente della RCA oltre l’ing Renato Koch che ha seguito gli stabilimenti dell’Aquila fin dal suo impianto

giugno 62 stabilimento semiconduttori ATES Catania

gruppo Finmeccanica fondata nel 1961, progettato con la direzione dei tecnici dell’RCA, 7 km da Catania 85 000mq.

La produzione ha inizio con la preparazione delle barre di germanio e le relative piastrine ricavate dalla barra, preparazione dei reofori e dei contenitori in vetro o metallo. Montaggio con controlli automatici. laboratori di ricerca. ates 62 low.jpg (552824 byte)Personale prevalentemente femminile. accessori per il confort con vedute sociali.

 

1964 ATES 1 250 000 capitale Aziende Tecniche Elettroniche del Sud. Collaborazione col gruppo Siemens Halske  

 

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AUGUSTA

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AUTOVOX

giugno 1961 l’Autovox ed il suo dinamismo

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L’Autovox iniziò la propria attività nel settore radio nel 1933 con produzione di apparati professionali. Nel 1945 si specializzò in autoradio, prevedendo un forte sviluppo della motorizzazione. Nel 1953 si è allineata alla produzione di televisori

prodotti: antenne,autoradio, televisori, radiorcevitori a transistor, oltre una produzione di radiosonde ed apparati professionali per la meteorologia aeronautica 

1963 novembre

Autovox, nata nel 1933 ebbe il suo sviluppo nel 1945 con la ricostruzione post bellica. Mercurio d’oro nel 1963, presidente Carlo Daroda (Grande Ufficiale al autovox 63 low.jpg (657499 byte)merito della Repubblica) amministratore Bruno Verdesi. Ll 1963 Bikini, autoradio in due pezzi e giradischi per auto.  

1964 Verdesi cavaliere  del lavoro. Giordano Bruno Verdesi fondò a Roma nel 1933l Industria Radiotecnica Italiana, IRI. Dopo le distruzioni della guerra dette vita, insieme al Gr Uff Carlo Daroda, alla Autovox spa della quale fin dall’inizio fu amministratore delegato. Nel 53 si potenzia e costruisce a Roma il complesso per la costruzione di televisori. 50 000 metriq, 27 000 occupati, 1300 dipendenti.

1987

autovox 64 low.jpg (403990 byte)Per il momento, le decisioni non più rinviabili investono due aziende romane, la nuova Autovox e la Voxon. Sono due situazioni diverse, ma ugualmente delicate. Vediamole. Ma prima vale la pena di ricordare che all' inizio degli anni Ottanta quautovox bikini 63 low.jpg (110105 byte)este due società occupavano circa quattromila dipendenti e rappresentavano circa il 50 per cento dell' industria elettronica di consumo italiana. Nuova Autovox Nel 1982 l' azienda controllava ancora il 40 per cento del mercato italiano di autoradio. Nell' 85 era precipitata all' 8 per cento. Oggi è praticamente al tappeto: a fine luglio lavorava soltanto su ordinazione, con 60 operai, mentre altri 590 erano in cassa integrazione. Eppure l' Autovox continua ad essere, sulla carta, la capofila della Rel, con un drenaggio di denaro pubblico che fino ad oggi ha raggiunto l' astronomica cifra di 40 miliardi di lire.  

AVO

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BRAUN

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BRION

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CHINAGLIA

 

Chinaglia dopo il disastroso incendio riprende l’attività. 

 

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EUROPHON

1966 aprile l’Europhon

La Europhon 1966 è forte di quattro stabilimenti dislocati a Milano, Quistello ( MN), Bozzolo (MN) e Trino vercellese. Le maestranze sono salite  1100. Andrea Zenesini amministratore del gruppo. Ha rilanciato dopo la crisi del 64, snellendo e potenziando la dove si è mostrato un ristagno produttivo.

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 1966 Kosmos per recupero crediti.

FERRANIA

1964 la Ferrania si fonde con la 3M USA  

FERT

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GEC

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ICAR

1963 febbraio Icar icar mochi 63 low.jpg (209833 byte)

Ing Gianni Mochi. Nata nel 1945, insieme ad Ettore Perucca Orfei,estendendo il campo appilicativo dei componenti per deboli correnti fino alle alte. I primi dieci anni del loro lavoro erano stati a fianco dei fratelli Ducati. Il primo brevetto fu un sistema di chiusura dei condensatori ad olio senza saldatura (il Protex), eliminazione della cera e dell’olio minerale sostituito con un enigmatico olio sintetico che abbisognava di un contenitore neutro (alluminio). Si costruisce secondo le norme MIL, RCS,VDE ecc.. Furono forniti alle FF.SS i divisori capacitivi per le alte tensioni. Si passò pio ai condensatori elettrolitici, alluminio e tantalio. Nel 1962 messa a punto di nuovo condensatori elettrolitici per avviamento motori, poi polistirolo, e film sintetico metallizzato o non. L’esigenza nella missilistica di resistere a 125 gradi non retti dai normali impregnanti, compresi i siliconi, portarono al loro “dielettrico solido”. Costruisce induttanze, trasformatori, filtri per la NATO.  

 

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INELCO

1963 INELCO, Industria Elettronica Comense   Glauber Massimiliano con 40 anni di esperienza, il figlio Enrico, il tecnico Floriano Ferrario. Glauber è il fondatore dell’Unda Radio. Produce gioghi per cinescopi, strumenti  

 

 

 

 

KENDALL

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LESA

1962 maggio Lesa a Saronno.

Dopo. La casa è stata fondata nel 1929  Milano e Tradate, ecco Saronno. Direzione del comm. rag. Nello Moroni, cofondatore Luigi Massaroni, valente tecnico, scomparso.

nel 1963 Nello Moroni cavaliere del lavoro (Segni). Nato ad Arezzo nel 1897 . Fu decorato nella prima guerra mondiale ed ebbe il rado di capitano. Incoraggiò l’inventore Luigi Massaroni che nel 29 aveva intuiti l’avvenire dell’elettroacustica e fonografica. Officine in via Cadore a Milano nel 1930. Fonorivelatori e motori disegnati da Massaroni. Questo morì nel 1940. Si sviluppò rapidamente fino ai disastrosi due massicci bombardamenti del 1943. Ci fu un decentramento in Alta Italia e si riprese. Nel 46 riprese l’attività sulla base di 350 dipendenti. Chiarito ogni equivoco politico e sociologico si programmò lo stabilimento di Tradate

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MICROFARADmicrofarad 62 low.jpg (542437 byte)

dicembre 62

abbiamo parlato con l’ing. Farnoux della Microfarad ricordando il prematuramente scomparso Ludovico Mignoni. Ora siamo alla Mial coi fratelli San Pietro senza dimenticare Adriano Pascucci.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

MIAL  

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La Mial fondata da Carlo Pascucci e dal dr. Adriano Pascucci alla fine del 1937. Si aggregarono i fratelli Giancarlo e Michele. Adriano lasciò la direzione nel 1948 per assumere un importante incarico all’estero. Superata la crisi del dopoguerra, partendo dal 1955 con la costruzione dello stabilimento in via fortezza a Milano, la società si espanse culminando nella fondazione di vari stabilimenti:

Mial spa, Milano, la CRT a Sabaudia, la LICE a Lomagna (Como). Queste fatto parte della commerciale Mial Elettronica spa con sede in via Ronchi16/8 a Milano. Gestisce il centro meccanografico dell’IBM. In collaborazione della Siemens Halske di Monaco ha costruito lo stabilimento della Adriatica Componenti Elettronici di Sulmona (196, novembre). Poi Mialbras a S Paolo, Brasile, la Mexmial a Messico City e la Mialson  a Buenos Aires.

Ha costituito la XV sezione componenti in sede ANIE  

NANNUCCI

1964 Nannucci di Fi mobili Ilse Mobel che fornisce mobiletti alle più famose case tedesche,Grundig, Telefunken Korting. commercializza organi elettronici.

NORMENDE

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PEREGO

settembre 1960, CEA Perego

deriva dalla fusione di Costruzioni elettroniche Automatismi fondata nel 1956 con la Perego, fondata nel 1917 antesignana nelle applicazioni telefoniche e prima a mettere comunicazioni telefoniche  sulle linee ad alta tensioni secondo gli studi del suo fondatore Arturo Perego.La Perego, la prima a sostituire le valvole con i transistor nella sua linea telefonica e produce apparecchiature per la telefona a frequenze vettrice su licenza Philips. La Cea Perego rappresenta le apparecchiature di regolazione sella francese Les Trasmissions Electroniques.

PHILIPS

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  PHONOLA

settembre 62 convegno Phonola. Presidente Fimi, Emilio Poss, dir. gen. dr Silvestro, dir. commerciali Renato Brunetti e Carlo Pompucci, procuratore Alessandro Poss. Mascotte e nume tutelare Telemaco. In regalo a Poss

 saliera d’argento del ‘700 inglese.

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phonola 4 62 low.jpg (206066 byte)phonola 5 62 low.jpg (128595 byte)phonola 6 low.jpg (185952 byte)phonola 65 low.jpg (1141695 byte)phonola 1 60z low.jpg (640370 byte)

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PRANDONI

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In 1998 Francesco Juilland and Giorgio Prandoni co-founded Mediacube USA, Inc. a film production company and a visual effects service provider in USA, Europe and in Italy. Giorgio Prandoni is a leading figure and heir to the most prestigious industrialist dynasty in the design and manufacture of radio equipment and multi standard television sets in Italy. (His father was Dario Prandoni the luminary owner of Prandoni S.p.A. one of Europe's most highly regarded electronic companies; Dario Prandoni formed the basis of the Prandoni Empire and Giorgio Prandoni sells the company in France to Thomson with a big one deal).  

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SELECO

Sèleco è una nota azienda italiana sita a Pordenone (località Vallenoncello) che ha segnato la storia nel campo dell'elettronica di consumo. Il marchio e lo stabilimento sono passati a nuova gestione grazie al nuovo assetto proprietario, che ha dato alla luce Super//Fluo S.p.A..

Storia 

Sèleco nasce negli anni '60, quando il cav. Lino Zanussi incarica l'ing. Giorgio Tranzocchi di aprire la Zanussi Elettronica. Stava esplodendo in quegli anni il mercato dei TV in Italia e su tale onda nasce il marchio Sèleco che conquista grande notorietà e numerosi riconoscimenti nel mondo per qualità e design. Nel 1984 in seguito alla cessione del ramo aziendale da parte della Zanussi Elettronica, Sèleco diviene un'autonoma azienda di elettronica specializzata nella produzione di televisori in bianco e nero commercializzati a marchio Rex e Zanussi (quest'ultima risale al 1965, a sua volta nata da una costola dello stabilimento delle Industrie Zanussi di Porcia). Rossignolo diviene così prima presidente e poi azionista di riferimento della Sèleco. In realtà quindi Sèleco è l'erede di una lunga storia di elettronica del consumo iniziata nel lontano 1947 e indirizzata successivamente alla produzione di televisori. Nel corso degli anni Sèleco gode di momenti di successo uniti a periodi bui determinati dalle incessanti evoluzioni di un mercato dinamico come quello dell'elettronica di consumo, nel quale le continue innovazioni tecnologiche sono necessarie per evitarne l'estromissione ad opera dei tanti concorrenti.

Gli anni '80 sono caratterizzati dai grandi investimenti economici in marketing e in comunicazione (una tra le tante la sponsorizzazione della Lazio Calcio), mentre a livello produttivo nascono i primi televisori digitali.

Gli anni '90 vedono un massiccio impegno aziendale nell'ambito dei decoder per la pay tv (Telepiù). Nel 1993 va incontro a una nuova crisi dovuta alla perdita di competitività sul mercato; nel tentativo di risollevare le proprie sorti la Sèleco Spa acquisisce dalla Famiglia Brion il marchio Brionvega, conosciuto da tempo a livello nazionale per gli eleganti ed originali modelli creati da celebri designer italiani, tra cui Franco Albini, Marco Zanuso e Richard Sapper, Mario Bellini.

Il tentativo di ripresa non produce gli effetti sperati poiché il mercato stava concretamente vivendo momenti di vera crisi: la Sèleco giunge all'inevitabile fallimento nel 1997; i curatori, nominati dal Tribunale di Pordenone, sono l'avvocato Stefano de' Micheli di Padova e il dottor Roberto M. Rubini di Verona.

Nonostante ciò, il capitolo si riapre nell'anno seguente, quando la famiglia Formenti rileva dalla procedura fallimentare la Sèleco S.p.A. e, conseguentemente, i marchi ad essa associati, quali Brionvega, Phonola, Imperial, Stern, Phoenix, Televideon, Kerion ,Webrik e Walkie.

La proprietà a questo punto passa in mano a persone dotate di lunga esperienza nella produzione di televisori, motivo per cui si predilige la realizzazione di quelli a tubo catodico, mentre viene gradualmente ripresa la produzione di Doney, Algol e CuboGlass, fiori all'occhiello del brand Brionvega.

Determinanti nei primi anni del 2000 sono le operazioni di dumping dei concorrenti turchi che provocano un crollo dei prezzi nel mercato a causa della loro schiacciante competitività. Si giunge all'ultima e inesorabile crisi della Sèleco S.p.A., che decide di avviare la produzione dei primi LCD (Ego 15 pollici), mentre si cerca di dare continuità al marchio Brionvega attraverso la creazione di Doge ad opera del noto designer Mario Bellini. La situazione critica in cui versa l'azienda diventa insostenibile a tal punto che nel 2004 Sèleco-Formenti S.p.A. viene posta in liquidazione; nel febbraio del 2005 viene affidata per un anno l'Amministrazione provvisoria a Giovanni Formenti. Un anno dopo, nel febbraio 2006, la Sèleco Formenti S.p.A. entra in Amministrazione straordinaria gestita dal Professor Francesco Fimmanò, mentre l'originario fallimento della Seleco S.p.A. continua ad essere curato dall'avv. Stefano de' Micheli di Padova e dal dottor Roberto M. Rubini di Verona.

Si giunge a un punto di definitiva svolta per le sorti di Sèleco nell'agosto 2006, quando l'imprenditore friulano Marco Asquini, affiancato dal fratello Carlo, decide di rilevare l'azienda, cambiandone il nome in Super//Fluo S.p.A.: nel pacchetto acquisitivo sono compresi tre marchi storici della televisione made in Italy (Sèleco, Brionvega ed Imperial) più una serie di brand di minore rilevanza. Da allora i due fratelli Asquini operano con gran dedizione al rilancio dell'azienda e dei suoi prestigiosi brand, impegnandosi fin dall'inizio alla riassunzione di 75 dei 110 dipendenti provenienti dalla vecchia gestione di Sèleco.

A un mese esatto dall'accordo di acquisizione, il 14 settembre 2006, i due imprenditori optano per il riaccorpamento del ramo aziendale allo storico stabilimento della Sèleco sito a Vallenoncello nel comune di Pordenone). Prende avvio il rilancio di Super//Fluo grazie all'esperienza maturata sul campo da parte dei fratelli Asquini, affiancati da un gruppo di collaboratori fidati che da sempre segue Marco Asquini nelle sue sfide imprenditoriali. Il punto di partenza è riposto sull'attenta analisi del mercato di riferimento, osservato e studiato per investire da subito tutte le energie in un obiettivo comune condiviso dal gruppo, quello di sviluppare dei prodotti tecnologicamente all'avanguardia e dall'elegante design, che restituiscano credito al made in Italy.

A questo punto nascono nuove collaborazioni e prendono il via numerosi ed entusiasmanti progetti, uno tra i quali il rilancio dello storico brand Brionvega: ad aprile 2007 viene a tal proposito presentato alla Triennale di Milano, in occasione del Salone del Mobile, il nuovo modello, erede della tradizione Brionvega, dal nome “Alpha”. L'ottima riuscita del progetto di Super//Fluo è stata reputata tale dalla nota rivista inglese Wallpaper che, nell'aver stilato una classifica sul “Design Award”, ha premiato Alpha come uno tra i cinque migliori prodotti per il Best Domestic Appliance (Londra, 10 gennaio 2008).

Nella stessa sede del Salone del Mobile viene ufficialmente presentata la limited edition dei ringiovaniti modelli della famiglia Brionvega: Algol e Doney.

Contemporaneamente al lancio di Alpha, Super//Fluo comincia a produrre e a commercializzare televisori a marchio Imperial. Sotto questa ondata evolutiva l'azienda potenzia le attività di comunicazione al mercato: un primo esempio risulta la partnership con Mediaset per quanto riguarda la fornitura di televisori alla trasmissione Fuori Giri che accompagna ogni appuntamento del Motomondiale 2007.

Nel settembre 2007 Super//Fluo festeggia con "S//elebration First" il primo anno di attività: in questa particolare circostanza Marco e Carlo Asquini istituiscono una super//limited edition chiamata “I Plinti”, che si compone di 38 Algol rieditati in versione nera opaca, ciascuno dei quali numerato, quale simbolo delle nuove fondamenta dell'azienda. I Plinti vengono consegnati alle 38 persone che hanno contribuito attivamente al raggiungimento di questo primo, ma già significativo, traguardo. Il team Super//Fluo collabora inoltre alla realizzazione dell'allestimento per “Venti di Striscia” mediante la fornitura di 4.136 photo frame in occasione del festeggiamento dei primi 20 anni del TG satirico; è il più imponente allestimento del genere mai realizzato, risultato degno di entrare nel libro del guinness dei primati. Il marchio Sèleco ha messo in scena un coinvolgente mosaico di gag, battute e momenti d'oro che hanno segnato l'evoluzione di Striscia la Notizia dal 1988 ad oggi.

Nell'inverno 2007-2008 Super//Fluo ha presentato la nuova radio "Aradio". Successivamente si è inserita una linea video composta dal televisore "Primo" dotato di una costruzione fuori dal comune e pannello full hd, e il modello Bivio che proponendo un design più comune è caratterizzato comunque da soluzioni tecnologiche uniche nella sua fascia di prezzo come la tecnologia dei microchip Genesis e Faroudja.

È del 4 marzo 2009 la notizia apparsa sul messaggero veneto di tale giorno a pagina 4 (http://ricerca.gelocal.it/messaggeroveneto/archivio/messaggeroveneto/2009/03/04/PN_04_PND3.html) che anche la Super//Fluo è in liquidazione. Questo pare per facilitare un accordo con un partner di Taiwan. Secondo Il messaggero veneto il partner sarebbe la società cinese A-data.(http://ricerca.gelocal.it/messaggeroveneto/archivio/messaggeroveneto/2009/03/28/PP_03_PRIPN15.html)

SINUDYNE

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Nel 1966 mercurio d’oro alla S.E.I. Sinudyne per la produttività e commercio.

La prima apparizione del marchio Sinudyne è del 1946, con questa marca furono siglati soprattutto apparecchi a pile che andavano a completare una lacuna dell’industria italiana. Con l’avvento della televisione iniziò la produzione di televisori preoccupandosi principalmente di semplificare il lavoro dei tecnici e dell’assistenza. Risale al 1952 il ricorso della Sinudyne alla suddivisione delle varie parti che compongono un televisore in pannelli facilmente estraibili, reinseribili e soprattutto intercambiabili. Il fondatore della S.E.I. (società elettronica italiana) era un riparatore divenuto col passare degli anni un piccolo costruttore artigianale e poi un imprenditore di media grandezza. Insieme alla S.E.I. come società produttrice è andata sviluppandosi l’organizzazione commerciale Sinudyne. Si esporta in 30 stati, la principale produzione è per l’Africa del Nord e nell’America del Sud.

 

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SOFFIETTI

soffietti 61 low.jpg (357185 byte)dicembre 1961 Giuseppe Soffietti cavaliere del lavoro. watt radio e vicepresidente dell’ANIE, organizzatore delle esposizioni volute dall’AMMA (TO-esposizioni)

 

 

 

 

 

 

TELEFUNKEN

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ULTRON

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UNAOHM

Fondata a Milano nel 1935, la UNAOHM è una delle più antiche aziende di strumenti elettronici di misura in Europa.

Nasce per volontà di due giovani ingegneri neolaureati, Enzo Pontremoli e Giovanni Bozzi, che si pongono l’obiettivo di progettare e costruire apparecchi di misura da laboratorio e portatili aventi prestazioni e qualità superiori.

Il primo strumento progettato fu un piccolo oscillatore chiamato "EP 1" e fu realizzato proprio nel 1935, con due pile a secco ed un triodo chiamato a quel tempo "tipo 30" fu il primo strumento prodotto in serie.

Nel 1939 l’attività di produzione viene rallentata dagli eventi della seconda guerra mondiale. Nel 1946, terminato il conflitto mondiale, l’azienda riprende a pieno regime l’attività e gli sviluppi futuri si orientano con grande successo verso la strumentazione da laboratorio per le radio industrie, i radio riparatori ed i service.

Da questo momento in poi, la UNAOHM si afferma sul mercato nazionale e sui mercati esteri diventando così una delle più prestigiose aziende europee.

Nel 1956, quando le prime trasmissioni TV raggiunsero tutto il territorio nazionale, l’ azienda milanese realizza il “misuratore di campo”, strumento per gli installatori di impianti di ricezione TV. Per la prima volta in assoluto il tecnico installatore aveva a disposizione uno strumento che offriva la possibilità di analizzare lo spettro delle frequenze, misurare l’intensità delle portanti ed anche vedere le immagini televisive per valutarne la qualità.

Negli anni a seguire l’azienda amplia la propria attività sviluppando strumenti e sistemi didattici per gli istituti tecnici di elettronica e telecomunicazioni, diventando protagonista anche in queste realtà scolastiche.

Attivamente impegnata a consolidare il presente ed a stare al passo con il futuro, la UNAOHM cresce ininterrottamente nel settore delle telecomunicazioni realizzando una vasta gamma di misuratori di campo acquisendo cosi una sempre più solida reputazione di prestigio, qualità ed affidabilità sia in campo nazionale che internazionale.

Sempre in sintonia con la propria politica di giocare un ruolo qualitativo di primo piano, oggi l’azienda produce una gamma completa di misuratori di campo al passo delle tecnologie digitali con lo scopo di fornire ai tecnici installatori gli strumenti più idonei alle loro esigenze.

L’azienda, inoltre, pone specifica attenzione al servizio pre e post vendita, sia sul territorio nazionale che nei paesi esteri, utilizzando i più moderni mezzi di comunicazione ed organizzando al meglio i centri di assistenza allo scopo di fornire a tutta la clientela un servizio globale sempre efficiente.

 

VOXON 

VOXSON-FARET, (Fabbrica Apparecchi Radio e Televisione), Tor Cervara street 286 Ookson Voxson

חברת ווקסון האיטלקית הוקמה בשנות הארבעים. Ookson la società italiana è stata fondata nel quarantina. תחילה עסקה החברה ביצור מקלטי רדיו והתפרסמה במיוחד באיטליה בזכות הרדיו טרנזיסטור המיטלטל האיטלקי הראשון מדגם דינגי, שהיה פופולרי מאוד באמצע שנות החמישים. Inizialmente la società trattate con i rifugi per creare una radio pubblicato in Italia, soprattutto grazie alle radio a transistor italiano Hmitltl Ding primo campione, che era molto popolare a metà anni Cinquanta. עם תחילת שדורי הטלוויזיה באיטליה (בתחילת שנות החמישים: סקירה כאן ) שינתה החברה את שמה ל VOXSON FARET - Fabbrica Apparecchi Radio e Televisione והחלה החברה ביצור מקלטי טלוויזיה. Inizio con le palle di televisione in Italia (primi anni Cinquanta: una recensione qui) La società ha cambiato il suo nome a VOXSON FARET - Fabbrica Apparecchi Radio e Televisione e rifugi per creare una società di TV. בתחילת שנות השמונים , עם התחלת יבוא מסיבי מהמיזרח הרחוק הופסק היצור כליל. All'inizio degli anni ottanta, con massicce importazioni iniziato molto Mhmizrh completamente interrotto la produzione. בשנות התשעים חודשה הפעילות כחברת מסחר, המייבאת מוצרים מוגמרים בתחום האלקטרוניקה הבידורית הביתית מהמיזרח הרחוק. Nel corso del mese anni Novanta come un'attività commerciale, Hmiibat Mogmrim prodotti di home entertainment Mhmizrh elettronica di misura. המוצרים משווקים בשם ווקסון גם במדינות שונות באירופה. Prodotti commercializzati Ookson anche chiamato in vari paesi in Europa. (dall’ebraico)

 

voxon 1 62 low.jpg (400166 byte)voxon 2 62 low.jpg (771428 byte)

decennale Voxon Faret trasferita a Firenze?  1952 Dinghy,1954 Startelet tascabile la prima nel mondo con valvole subminiatura, 1957 televisore primo con cinescopio corto 110 gradi, 1959 Vanguard autoradio con antenna nello specchietto. Ing Piccinin presidente

1987

Voxon Nel momento del suo massimo splendore ha raggiunto i 2400 dipendenti ed era diventata una delle maggiori industrie italiane nel settore audio-video. Adesso è in amministrazione straordinaria e i 1350 dipendenti rimasti sono in cassa integrazione. La Voxon non è mai stata accolta nella Rel, anche se il 13 febbraio 1986 il Cipi ne ha approvato il salvataggio, accettando il progetto della costituzione della Nuova Voxon con un azionista americano (Toreson Industries Italia) e la Rel impegnati con quote rispettivamente del 51 e del 49%. La Rel si impegnava a concedere finanziamenti per 25 miliardi di lire. Attraverso la Nuova Voxon la Toreson intendeva produrre monitor e terminali per il mercato europeo. Senonché la delibera governativa, pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale del 14 marzo 1986, non è stata mai applicata. In questa maniera tutti i dipendenti della Voxon sembrano destinati a finire in un' azienda Gepi. Questi due problemi saranno naturalmente al centro del vertice BattagliaLupo

 

1987

ROMA Se fosse stata attuata la deliberazione del Cipi riguardante la costituzione della società Nuova Voxon fin dal febbraio ' 86 sarebbe stato possibile dare lavoro a 300 persone nel settore dell' alta tecnologia. E' questa la sconcertante costatazione che risulta dall' azione condotta dai legali della Toreson industries Italia,la società Usa che è entrata nel capitale della Voxon, per indurre la Rel, che doveva partecipare alla società, ad attuare quanto fino ad ora è stato considerato atto dovuto e cioè il soddisfacimento di un disposto Cipi, comitato interministeriale che agisce collegialmente in base ai piani presentati dai ministri, nel caso specifico dal ministero dell' Industria. Cesare Orlandini, amministratore della Toreson, ritiene che quanto avvenuto sia conseguenza della vicenda Nuova Autovox e degli argomenti che tale azienda ha saputo trovare tanto da farsi prima dichiarare polo nazionale dell' autoradio (inducendo un grave ritardo nella presentazione dei piani Nuova Voxon che dovettero essere modificati). Poi a disastro economico e sociale avvenuto e a mercato dell' autoradio perduto per l' Italia, si tenta ancora di mettere in piedi cordate di salvataggio con la mira di ottenere altro denaro pubblico finalizzato più che al salvataggio del poco che resta, a non far emergere responsabilità. Sul versante Voxson da parte sindacale si apprende che è in corso il licenziamento di 1.300 persone che dovranno essere riassorbite da una società costituita dalla Gepi.

Quindi la Rel ha impegnato più di 400 miliardi per veder soccombere la Voxson mentre per rimanere nell' area romana l' altra importante azienda esistente, l' Autovox, è stata portata ad un secondo insuccesso causato da un' improvvida gestione. - nostro servizio

  rapito!

Da molte indagini sui sequestri degli anni Settanta - l' epoca d' oro dei rapimenti - emerse una connivenza tra la malavita romana e quella marsigliese. Un connubio che operò nel ' 75 nei rapimenti del presidente della Voxon Amedeo Maria Ortolani e del figlio del "re del caffè" Alfredo Danesi.

Repubblica — 11 settembre 1987   pagina 55   sezione: ECONOMIA

ROMA Se fosse stata attuata la deliberazione del Cipi riguardante la costituzione della società Nuova Voxon fin dal febbraio ' 86 sarebbe stato possibile dare lavoro a 300 persone nel settore dell' alta tecnologia. E' questa la sconcertante costatazione che risulta dall' azione condotta dai legali della Toreson industries Italia,la società Usa che è entrata nel capitale della Voxon, per indurre la Rel, che doveva partecipare alla società, ad attuare quanto fino ad ora è stato considerato atto dovuto e cioè il soddisfacimento di un disposto Cipi, comitato interministeriale che agisce collegialmente in base ai piani presentati dai ministri, nel caso specifico dal ministero dell' Industria. Cesare Orlandini, amministratore della Toreson, ritiene che quanto avvenuto sia conseguenza della vicenda Nuova Autovox e degli argomenti che tale azienda ha saputo trovare tanto da farsi prima dichiarare polo nazionale dell' autoradio (inducendo un grave ritardo nella presentazione dei piani Nuova Voxon che dovettero essere modificati). Poi a disastro economico e sociale avvenuto e a mercato dell' autoradio perduto per l' Italia, si tenta ancora di mettere in piedi cordate di salvataggio con la mira di ottenere altro denaro pubblico finalizzato più che al salvataggio del poco che resta, a non far emergere responsabilità. Sul versante Voxson da parte sindacale si apprende che è in corso il licenziamento di 1.300 persone che dovranno essere riassorbite da una società costituita dalla Gepi. Ciò dopo l' insuccesso dell' iniziativa Itt-Rel per la costituzione della Vidital, società che fabbricando videoregistratori avrebbe dovuto assorbire ben 700 addetti della Voxson e che invece stenta dopo tre anni di attività a dar lavoro a qualche decina di persone. Quindi la Rel ha impegnato più di 400 miliardi per veder soccombere la Voxson mentre per rimanere nell' area romana l' altra importante azienda esistente, l' Autovox, è stata portata ad un secondo insuccesso causato da un' improvvida gestione. - nostro servizio

WATT

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metà 60

 

Nella seconda metà degli anni ’60  prosegue lo sviluppo dei cambiamenti avvenuti nella prima. Ormai l’interesse del pubblico è nella televisione, ma non a spese della radio che sta vedendo un nuovo periodo, sfruttando anche il minor costo delle tecniche di produzione di massa introdotte nella TV. Gli apparecchi divengono alla portata di tutte le tasche anche se la radio soprammobile non troneggia più in cucina per riunire la famiglia, sostituita dalla TV che spesso si vede durante il pasto serale, salvo la sua introduzione nel salotto “buono” fino ad allora vietato ai ragazzi ed usato solo per le feste od ospiti occasionali. Non ci sono più nemmeno le grosse radio Grundig dal suono 3D, ne i costosi radiogrammofoni di produzione tedesca della seconda metà degli anni ‘50.

La radio domestica è divenuta un sintonizzatore da applicare ad un impianto audio, talvolta Hi Fi. La stereofonia in FM ancora non c’è, è apparsa la filodiffusione le cui speranze iniziali si affievoliranno nel tempo. In compenso si sono introdotti tanti apparecchi portatili, i primi a transistor, ed è il boom delle autoradio, dovuto allo sviluppo delle auto, dei mangiadischi dapprima e delle musicassette poco dopo. Frequenti anche le fonovaligie munite o no di radio.Nel 67 si vedono i primi apparecchi utilizzanti i circuiti integrati.

In compenso la produzione di tubi elettronici è ancora alla stessa portata dei semiconduttori.

Purtroppo o la forte concorrenza orientale o la mancata organizzazione produttiva dei fabbricanti italiani, dispersi in tante piccole ditte provoca la cessazione di tanti produttori. Gli annunci pubblicitari di ditte o rappresentanti di radio che erano oltre 100 negli anni ’20, ed erano passate ad una settantina nel 1952 (tutti nomi nuovi), passano a poco più di venti nel 1966.

In compenso gli anni ‘60 segnano l’introduzione massiccia degli elettrodomestici nelle case e sorgono importanti industrie. A Firenze ancora nei tardi anni ’50 la famiglia media aveva ancora la “moscaiola” invece del frigorifero ed il burro veniva conservato in una ciotola d’acqua. A quel tempo modeste famiglie milanesi avevano in mezzo ad un arredamento spesso misero, televisore, frigorifero ed addirittura la lavatrice.

 

anni 70

Cosa cambia all’inizio del 1970? la minigonna che appare ora sulle reclames, ancora goffamente portata, ma in netto contrasto con gli abiti monacali degli anni precedenti.

Il 70 e 71 sono anni di crisi. Il governo stenta a decidere sull’introduzione della TV a colori, bloccando la produzione del bianco e nero e prepara l’introduzione del nuovo regime fiscale con l’IVA. Questa è rimandata al 1973 mentre la TV a colori appare per le olimpiadi del 1972.

Varie società si accorpano, si uniscono a società estere ma le cose non funzionano. Appare la Gepi

 

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