GELOSO

Stabilimento GELOSO, Via Brenta, 29



La Geloso nasce nel 1931 per volontà di John Geloso, figlio di emigranti in Argentina dove nasce nel gennaio del 1901, e che a quattro anni rientra in Italia per poi, a venti, trasferirsi negli Stati Uniti, dove consegue una laurea e dove compie importanti studi di elettronica che culminano con la prima trasmissione di immagini: sembra fosse la foto della moglie Franca.
John Geloso rientra in Italia nel 1931 e fonda in via Sebenico la sua società che ben presto si amplia trasferendosi in viale Brenta 18 (dietro la Fotomeccanica di via Oglio), traslocando in seguito nello stabilimento di fronte, al numero 29. La Geloso acquista sempre più importanza grazie alle capacità di John Geloso, fino a quando nel 1968 il fondatore muore. La fabbrica non gli sopravvive molto. Quattro anni più tardi il marchio Geloso scompare dalla scena.

“Un’azienda solida - interviene Franco Perna -, una di quelle dove potevi lavorare fino alla pensione senza mai cambiare. Avevamo il servizio medico interno, l’attenzione per il lavoratore era significativa. Geloso aveva una grande apertura sociale, prima l’uomo e poi la macchina come alla Olivetti, e questo è dimostrato dal fatto che le donne che vi lavoravano (l’80 per cento delle ottocento persone che erano impiegate alla Geloso) potevano addirittura portarsi il figlio in quanto era stato creato un asilo per i bambini con tanto di medico e infermiere. Una ditta che l’8 marzo chiudeva ed era festa per tutti. Eravamo all’avanguardia a quei tempi: avevamo la mensa interna quando ancora alla Fiat gli operai si portavano da casa la famosa “schiscetta”. “La mensa – prosegue Franco - restava aperta anche nel pomeriggio per consentire a chi come me faceva le scuole serali di poter andare a scuola avendo già cenato. La Geloso era una spanna avanti”.
Gli fa eco Ezio: “Non dimentichiamo che eravamo convenzionati con le colonie estive e mi ricordo che in estate c’erano i pullman che partivano da viale Brenta verso il mare”.
E ancora Franco: “A fianco dello stabilimento c’era (e c’è ancora caro Franco) una palazzina bianca a due piani. Questa era la fucina delle idee Geloso dove al secondo piano venne creato e assemblato il primo televisore in bianco e nero esposto alla Fiera Campionaria di Milano nel 1949. Al primo piano era invece situato l’asilo nido e al piano terra si trovava il Cral”.

“Alla Geloso si producevano tutti i componenti, escluse le valvole, per assemblare un apparecchio. Dalla vite alla plastica della mascherina, dalle griglie degli altoparlanti agli avvolgimenti fino alla falegnameria, che era a Lodivecchio, dove si costruivano gli chassis che poi ospitavano i vari apparecchi. Per fabbricare i vari componenti John Geloso, che era un grande creativo, progettava lui stesso le macchine per produrle. Ci si faceva tutto in casa”.
La produzione Geloso era vastissima. Si andava dalle radio ai registratori ai televisori e soprattutto le apparecchiature professionali per radio amatori. I registratori che hanno reso famoso il nome della ditta erano solo il 10% della produzione. Ogni “pezzo” era corredato da una sua scheda tecnica particolareggiata con spiegazioni sul funzionamento.


Last edited by gruber; January 28th, 2010 at 01:11 PM.