greebe

 

Greebe

Negli USA era già  da prima della grande guerra che i dilettanti avevano realizzato ricezioni con apparecchi a reazione. Durante la guerra le licenze vennero sospese ed i radiodilettanti invitati a mettere a disposizione la loro esperienza arruolandosi.

Nel 1919 l'attività riprese ma non ci si contentò  più  della reazione e si volle amplificare il segnale perima di portarlo alla rivelatrice. Ogni incremento del segnale prima della rivelazione si sarebbe moltiplicato quando rivelato.

Volle il caso, pergreebe 2 low.jpg (132725 byte)ò, che l'amplificazione a radiofrequenza non si sposasse bene con la reazione, dato le caratteristiche di trasparenza nei due sensi del triodo dovuti alla capacità griglia placca. I migliori riuscirono ad ottenere la stessa amplificazione, che ci fosse quella in RF o no. In genere la situazione peggiorava. Pare che il primo che riuscisse ad ottenere vantaggi con quel tipo di aplificazione fosse un certo Greebe, nel 1923. A.H.Greebe era un ex radioperatore ed aveva fondato una fabbica di materiale radio già nel 1912.

Il ricevitore Greebe CR-13 fu realizzato nel 1923 appositamente per i radioamatori che apprezzarono molto il fatto che una casa costruttrice di ricevitori da radiodiffusione li avesse presi in considerazione. Questo apparecchio non è basato su un circuito nuovo, ma sullo sviluppo di un circuito già conosciuto adattato alle esigenze. E' costituito da uno stadio accordato di radiofrequenza che alimenta un rivelatore non rigenerativo. Il condensatore VC è in serie al variometro Var-1. Il circuito di antenna non è costituito dall'intero avvolgimento ma solo di una parte, metà statore e metà rotore, per allentare l'accoppiamento dell'antenna che, così, ha poco effetto sulla sintonia. L'unica cosa insolita è la resistenza RC che aumenta o previene le oscillazioni che si autogeneragreebe 1 low.jpg (115482 byte)no in un circuito di tale fattura e permette di ricevere fonia e CW. L'uscita della valvola ad alta frequenza passa attraverso un induttanza che è accoppiata al variometro Var-2 di sintonia del detector. Sono questi due circuiti accordati che spingono ad una tendenza ad oscillare frenata però dal reostato già accennato. Questa induttanza di placca è accoppiata lascamente al variometro ed non è sintonizzata, ciò che fa la differenza rispetto ad altri ricevitori tradizionali. La copertura di questo ricevitore è da 80 a 300 metri. I componenti ed i materiali usati sono da favola.

 Chi è interessato all'autocostruzione apprezzarà sapere che il primo variometro è avvolto con filo N* 14 doppio cotone, 19 spire in ogni metà dello statore e del rotore per un totale di 76 spire. La induttanza di placca PI è costituita da 15 spire di filo N* 26 isolato in seta avvolto su un tubo di 4 3/4 pollici. Questo tubo è collocato sullo statore del variometro di griglia Var-2 con accoppiamento abbastanza lasco. Var-2 è avvolto con filo N* 16 in doppio cotone, 23 spire in ogni metà per un totale di 92 spire. Il condensatore VC è circa 250 pF. Il reostato RC è non induttivo da qualche centinaio di ohm. Il complesso del grid leak deve avere un valore appropriato, circa 2 Megaohm e 250 pf.