RAVALICO

Domenico Eugenio Ravalico

Di questo ormai celebre autore, sulle ravalicoaa low.jpg (385895 byte) pubblicazioni e sugli schemi radio del quale si sono formati radiotecnici di ieri e di oggi, si sa ben poco. Non risultano foto ne accenni a biografie. Deve essere nato nel triestino all’inizio del secolo scorso ed è morto a Bologna nel 1974. Le sue prime pubblicazioni risalgono al 1918, ottimo il suo trattato divulgativo “Le recenti conquiste delle scienze fisiche” (Sonzogno). Poi “Radiotelefonia per tutti” Lattes (1920). Notiamo anche nel 1924 “Come si costruiscono i radio-ricevitori” , una monografia con tavole costruttive. A seguire i suoi “Radio-schemario”, “Avviamento alla radio”, i vari “Radiolibro” in molte edizioni, “Primo avviamento alla conoscenza della radio”, “Radioelementi”,”Videolibro” ecc. Negli ultime sue pubblicazioni fu aiutato, a Bologna, da Giorgio Terenzi che alla morte di Ravalico continuò le sue pubblicazioni con materiale vecchio e nuovo compresa la trattazione del Transistor.

le scatole di montaggio

Nel 1924 già si vedevano le scatole di montaggio prodotte dalla sua azienda Radio Ravalico Trieste. In seguito costruì le radio complete iniziando dalle vecchie circuitistiche fino alla supereterodina. Ancora nel 1931 la sua ditta produceva radio adeguate all’epoca in eleganti mobili, poi sembra si sis dedicato a tempo pieno alle sue pubblicazioni..

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Ad un certo punto appare un cambiamento nella sua vita: nel comporre un testo dedicato alla televisione, si ritrovò a studiare il meccanismo dell’occhio e si rese conte che una quantità di cellule ed organismo come bastoncini ecc, nell’occhio, organi di per se stessi non intelligenti, si univano tra loro con lo scopo di permettere la visione. Questo lo portò a ragionamenti esoterici che si conclusero con dei testi di sfondo creazionista, tipo "La creazione non è una favola" (Ed. Paoline, Roma - 1974) . Altri suoi testi fuori ambito radio furono: "Luce, Vita e Scienza" (La Scuola, Brescia - 1963), "Natura e Creatore" (SEI, Torino - 1963). Altri puramente scientifici furono "La fantascienzrdadiolibroalow.jpg (572512 byte)a della Natura", "Calcolo differenziale" e "Calcolo integrale" , "Il meraviglioso mondo della fisica" (Ed. Paoline, Roma), "La luce" (Ed. Paoline, Roma), "Le onde radio" (Ed. Paoline, Roma), "Questo nostro corpo è meraviglioso" (Ed. Paoline, Roma), "I sommergibili atomici" (Ed. Paoline, Roma), questi ultimi testi di divulgazione scientifica per ragazzi.  Vari suoi lavori furono trasmessi per radio da Radio Maria.

altre notizie dal sito di Renato Genova

Nel periodo bellico sembra sia stato consulente presso la Ducati di Bologna. Sicuramente svolse la sua attività lavorativa presso la ditta Superla, affiliata alla Ducati, che produceva anch'essa apparecchi radio.

Ravalìco (con l'accento sulla i finale e non Ravàlico come erroneamente  si sente pronunciare) morì a Bologna nel 1974. GiorgioTerenzi collaborò con lui sia nella realizzazione dei suoi libri (provava i circuiti i cui progetti dovevano essere pubblicati nei suoi testi), sia successivamente alla revisione e "modernizzazione" di alcune pubblicazioni. Terenzi lo ricorda come una persona affabile e sempre disponibile negli anni in cui collaborò più strettamente con lui. Il suo carattere mutò poi verso la fine, probabilmente anche a seguito di una cataratta che gli impediva di lavorare come d'abitudine.

una curiosità

                          Gli apparecchi di “ Gran Cassa”

                            Radio Ravalico Trieste

Radio Ravalico di Trieste, una ditta messa quasi al “confine” d’Italia.

Riproduciamo la foto di una media frequenza di un suo apparecchio supereterodina. Come vedete la costruzione è perfetta; rocchetti in legno purissimo che dopo aver sfasciato l’apparecchio possono servire per zeppa a qualche mobile pericolante (nelle foto dei rocchetti di legno scanalati).

Per quanto risulta la Ditta Ravalico importa direttamente da Glozel questi gruppi e ne ha anche l’esclusiva, quindi ogni tentativo da parte di pochi scrupolosi concorrenti che vorrebbero accaparrarsi degli esemplari di tali cimeli, non avrebbe successo.

Oltre a ciò gli apparecchi Ravalico presentano numerosi pregi: Manopole di latta vera, varietà unica di condensatori fissi,ponti di sostegno di abete tagliati originali e provenienti direttamente da casse da imballo, parsimonia di reostati spinta all’incredibile.

Anche la costruzione, che a prima vista potrebbe sembrare quella di un dilettante inesperto, è invece il risultato di una lunga analisi. Quel filo che sembra messo li alla buona, segue invece un percorso che è il risultato della più alta espressione della tecnica, quelle curve e quei tratti storti sono frutto i applicazione di formule complicatissime, per evitare le induzioni mutue tra conduttori,

E’ un vero peccato che queste super, allorché vi accingete a trovare delle stazioni, lancino dei fischi acutissimi.

E’ un’ingratitudine che deve certo far male al cuore del collaudatore.

Apparecchi curati così come quelli Ravalico, dovrebbero far scrosciare applausi al collaudo, e invece fischiano come un volgare spettatore di caffè concerto.

Sarà perciò che il Ravalico chiama miracolosi questi apparecchi, probabilmente ispirandosi alla famosa Corte dei Miracoli, ove la sera i ciechi divenivano veggenti ed i paralitici ballerini.

Secondo tale concetto i fischi devono intendersi applausi!

Anche noi, per essere coerenti e per dare in nostro plauso incondizionato, fischiamo con tutte le nostre forze.

Nota Gran cassa è probabilmente una parafrasi per Gran classe

 

Protesta di Ravalico

Ho avuto occasione di leggere quanto dalla sua rivista pubblicato. Non so se si tratta di una miserevole offensiva sferrata al solo scopo di limitare l’enorme sviluppo della nostra ditta o se più semplicemente di un errata valutazione....la media frequenza illustrata è di una vecchissima tropadina,  ella dimostra di non conoscere la mia attuale produzione...

 

Radio Commercio risponde che non risulta loro che la produzione del Ravalico sia affatto migliorata e resta valido quanto detto, invitando il costruttore a far meglio in onore della produzione italiana.

corrispondenza con Argentieri

Il sacerdote Domenico Argentieri nel 1914 aveva realizzato un apparecchio tascabile per ricevere la radiotelegrafia, svincolandosi dall'antenna ed usando la linea elettrica o quella telefonica (praticamente aveva inventato il tappo luce, se pur la Ducretet avesse realizzato un concetto analogo e ricevitori miniaturizzati fin dal 1913). Tra gli altri comunica la sua invenzione a Ravalico che gli risponde sollecitamente e tutto eccitato, raccomandandosi di non svelare il segreto a nessuno e brevettarlo. Si rende disponibile a brevettarlo a proprie spese.