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Luigi Sacco

Luigi sacco nacq22i.jpg (57316 byte)ue in Alba (Cuneo) il 1 agosto 1883e mori il 5 dicembre 1970. Allievo della Regia Accademia di Artiglieria e Genio nel 1905, successivamente al 3° reggimento Genio telegrafisti dove alcuni suoi commilitoni fecero le prime esperienze di radiotelegrafia. Nel 1911, insegnante presso l’Istituto Centrale di Radiotelegrafia che si era appena formato, partì per la Libia. Capitano nel 1912 rimpatria nel 1914 ed è assegnato ad incarichi speciali durante il conflitto, uscendo tenente colonnello. Nel 1919 assume la direzione dell’Officina militare di Radiotelegrafia ed Elettrotecnica che dirigerà fino al 1935. Nel 1939 è destinato al Consiglio nazionale delle Ricerche. Nel 1943 cessa il servizio per raggiunti limiti di età.

 Dire del generale Sacco significa fare la storia delle trasmissioni rt nell’esercito: partecipò nel 1907 alle grandi manovre tra la Valsesia e l’Ossola ed a esercitazioni con la regia marina. Organizzò il primo servizio radiotelegrafico bellico in Tripolitania collaborando anche con Marconi per certe esperienze.

 Nella guerra 15-18 fu a capo dell’Ufficio Radiotelegrafico di Coidropo importante centro di intercettazione costituito nel 1915. Fu opera sua il metodo di decifrazione dei messaggi nemici in codice ed è anche autore di un’opera sulla crittografia.

Finita la guerra, come direttore della Officina militare rt riorganizzò servizio ed apparecchiature rt e si dedicò alla ideazione e realizzazione di nuove stazioni portatili ad uso bellico. Vennero realizzate stazioni che si discostavano dai criteri applicati alle stazioni portatili degli altri Stati. Sacco proseguì però con le sue idee creando stazioni che, almeno subito prima dello scoppiare della seconda guerra mondiale, non avevano niente da invidiare a quelle degli altri stati. Il criterio delle sue stazioni portatili era di usare pile a secco, per le quali fece particolari studi ed esperienze e la scelta di un piccolo telaio come antenna. Queste stazioni potevano essere collegate anche l’una vicina all’altra e, previo orientamento del telaio, si riusciva a non farle interferire tra di loro. In occasione della conquista dell’Abissinia furono colà spedite 240000 pile per un totale di 2000 tonnellate. Furono realizzati dei quarzi che, quando erano sottoposti ad una frequenza uguale a quella della loro risonanza, emettevano suono o luce. Questi servivano perla sintonia . L’uso dei quarzi per generare le frequenze dei canali era legato alla disponibilità del cristallo, mentre per rilevare la sintonia, se mancava il cristallo si poteva sempre fare ad occhio. Le prime stazioni ideate in collaborazione col tenente Angelo Terranova furono le sperimentali P2 e le VS4, poi fu realizzata la V1 che fu seguita da altre di sigla V che poi cambiarono nome in RT2, RT4 ecc. Fu inserita la possibilità di isoonda ed i quarzi di sintonia, dopo il 1927.

 

 

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