SITI 40A

 

 

Tra il 1927 ed il 1929 si nota un radicale cambiamento nelle radio domestiche: l’alimentazione in corrente alternata. Fino ad allora eravamo totalmente schiavi delle batterie e delle pile per molteplici ragioni:

1)nelle case la rete di illuminazione era effettuata a gas (quando non a petrolio, carburo o candele) e si dovette aspettare l’evoluzione della distribuzione domestica tramite rete elettrica, per giunta in alternata (si trovavano nei primi tempi reti a 110 o 220 in cc).

2) fino all’introduzione della valvola 80, intorno al 1928, non ci sarebbero state possibilità razionali per rettificare l’alternata: i raddrizzatori erano eventualmente elettrolitici, molto scomodi. Addirittura elettrolitici erano i primi contatori per energia elettrica, nei quali alla lettura si pesavano i sali di deposito. Altrimenti c’era il convertitore rotante. Sporadicamente apparsero dei rettificatori a vibratore sincrono, abili a ricaricare una batteria ma non ad alimentare una radio.

Le batterie si portavano a ricaricare dall’elettrauto.

3) la prima applicazione delle nuove valvole raddrizzatrici fu quelle di sostituire la pila anodica da 80 volt (eliminatori di pila anodica).

4) In gran Bretagna, paese nel quale l’illuminazione a gas si era molto sviluppata, si dovette aspettare il 1934-35 per poter usare la radio “elettrica” in molte abitazioni

La radio

L’introduzione integrale della alimentazione in alternata consigliò i Costruttori, inizialmente, di realizzare l’intero apparecchio in metallo. Si temevano incendi, ma non le fulminazioni dal mobiletto! Solo più tardi tornò al mobile ligneo.

Il SITI 40A

Questo apparecchio, del 1929, è realizzato, appunto, interamente in metallo. È un 4 valvole a reazione, più la raddrizzatrice, una Telefunken RGN 1505.

L’antenna

L’ingresso di antenna è piuttosto complesso e prevede un accordo tramite variometro collegato direttamente alla griglia della prima valvola, un tetrodo a riscaldamento indiretto E 442.

Tetrodi, bigriglie e valvole schermate

Per evitare la nube di elettroni che si formava per rimbalzo sulla placca, fu introdotta una griglia ausiliaria. Prima la bigriglia  nella quale le griglie erano disposte in modo di consentire una bassa tensione di alimentazione e di ampliare le possibilità di reazione. Poi, 1927, apparve la valvola schermata, in cui la disposizione delle griglie era diversa, cosa che permetteva di ridurre al massimo la capacità griglia- placca (appunto schermandola). Vediamo nel nostro SITI la classica soluzione di “affogare” la valvola in una lamiera tale da separare la griglia dalla placca , che veniva collocata superiormente alla valvola. Questo non tanto per ridurre la capacità, ma perché la resistenza di uscita del tetrodo è molto più alta di quella del triodo e quello che si era salvato riducendo la capacità all’interno della valvola, lo avremmo perso per fuga dall’esterno. In compenso si potevano realizzare stadi multipli in risonanza senza ricorrere alla neutralizzazione.

Reazione

Il secondo accordo è in placca , mediante variometro sul quale arriva la reazione dalla valvola seguente.

Il rivelatore

La rivelazione è una classica E438 ad alta impedenza di uscita, nata come rivelatrice. L’audio è tradizionale, una E415 ed una B409, quest’ultima a riscaldamento diretto. Vediamo la rete anodica che è integrata da resistenze per rendersi indipendenti dai valori degli avvolgimenti.

La polarizzazione.

Alla polarizzazione pensano le apposite resistenze sui catodi, salvo che nella B409 l’avvolgimento di accensione deve essere separato da quello delle altre valvole, in modo da inserire lì la resistenza di polarizzazione ed il condensatore di fuga.

L’altoparlante

L’altoparlante non poteva essere che un dinamico, ma sarebbe stato un problema eccitarne il campo con la corrente anodica della B409. Pertanto l’alimentazione dell’eccitatore di campo è fatta tramite rete ed un raddrizzatore all’ossido di rame. L’altoparlante è a giorno, di ottima fattura ma senza l’indicazione della marca.

Concludendo

Concludendo un apparecchio molto interessante di un Costruttore famoso. Lo schema è dall’archivio personale del nostro Segretario, Pria, ed ha richiesto molti aggiustamenti per essere digitalizzato.

Carlo Bramanti Maggio 2012