stazioni radiotelegrafiche dei primi '900

Considerazioni tecniche

Se osserviamo bene la costruzione di una stazione di trasmissione RT vi noteremo i seguenti dispositivi che ne determinano ingombro e potenza: il generatore di energia elettrica, il trasformatore di detta in alta tensione, lo scaricatore, la batteria di condensatori, il trasformatore od autotrasformatore di antenna e l'antenna stessa. La potenza della stazione e'determinata, quando il generatore di energia e'adeguato, dalla capacita'della batteria dei condensatori ed al quadrato della tensione che appare allo spinterometro e data dalla lunghezza della scintilla. La capacita'di detti potra'andare dai 10000 pf ai 2 microfarad, come, questa ultima, nella stazione da 3000 Kw di Clifden. Il problema di detti condensatori e' l'isolamento dato che oltre alla tensione di scarica della scintilla devono reggere a conseguenti extratensioni, dunque l'isolamento deve essere superiore a 30000 volt, a Clifden addirittura sono stati provati a 150 000 volt.

Agli inizi si usavano batterie di classiche bottiglie di Leyda, poi, per ridurne l'ingombro, lastre piane di vetro e stagnola o dei lunghi tubi di vetro rivestiti esternamente ed internamente di metallo ( Mosciki).

Per chiarire la funzione di questo condensatore, che fu una delle basi del brev 7777 di M. si puo'sperimentare facendo agire una macchina elettrostatica su di il suo semplice spinterometro a sferette: vediamo che fino a che si ruota la manovella una scarica continua avviene tra le sferette e sappiamo che la corrente non va in un verso solo, ma e'oscillatoria ad altissima frequenza determinata dalle caratteristiche fisiche dello scaricatore. Se inseriamo dei condensatori in parallelo a dette sferette, previsti nella costruzione della macchina, vediamo che la scarica non avviene appena si inzia a ruotare la manovella, perche'inizialmente l'energia e'assorbita dalla carica dei condensatori, che la rendono tutta in un colpo quando la loro tensione arriva a quella di rottura dello scaricatore; pertanto vedremo delle potenti scintille formate da treni di alta frequenza analoga alla precedentemente trattata, succedersi ad intervalli regolari.

 E'proprio quel genere di scintilla ad energia concentrata in pochi cicli ideale per azionare i vecchi dispositivi di ricezione come il coherer ed il detector magnetico. Questo sistema e'denominato a scintilla rada ed in pratica , salvo rare eccezioni, e'ottenuto dalla corrente alternata del secondario di un Ruhmkorff o da un trasformatore a bassa frequenza, ma il principio e'analogo, salvo una piu'complessa trattazione dello stato transitorio dei cicli di corrente alternata a BF nello stato transitorio della carica del condensatore.

i valori

La capacita' in Farad di detto condensatore dovra'essere uguale a mille volte la potenza in Kw richiesta diviso per il numero di scintille al secondo e per il quadrato della tensione tra gli scaricatori.

per esempio 1000 per 1,5Kw diviso 30 e diviso 10000 volt al quadrato ovvero circa 1/2 microfarad

Quello di Clifden che e'1,8 microfarad a 18 000 volt e 350 scariche al secondo da una potenza di 204 Kw, poco meno di quella dichiarata: tenere presente che era in aria ed occupava un edificio di 120 x 30 x 19 m. di altezza!.

 

la potenza P =numero scintille al secondo per la capacita'in farad per la tensione di rottura al quadrato  in watt

 

il Robison fa l'esempio di un trasmettitore con frequenza di 1 MHz, condensatore da 0,02 microfarad scarica a 30.000 volt che darebbe una potenza di circa 0,5 Kw. Pero'la singola scintilla , smorzata, si ritiene abbia solo 5 cicli  utili della frequenza fondamentale di 1 Mhz: dunque la scintilla dissiperebbe 9 Joule in 5 microsecondi, equivalenti ad una potenza istantanea di bel 1800 Kw! Chiaramente questo e'l'ideale per i vecchi rivelatori( coherer o det. mag.) che sono sensibili piu'all'impulso che ad integrare la potenza come i piu'moderni a cristallo o valvola.

 I trasmettitori tono B ,con 16 bottiglie di Leida da 2000 pf l'una  con 15000 volt e 50 scintille al secondo risulterebbero di una potenza nominale di 300 W.

La frequenza della scintilla e'data dallo smorzamento del circuito e dalla differenza tra il potenziale fornito dal generatore e quello di scarica.

Se si collegasse direttamente lo scaricatore all'antenna, che avra'poche centinaia di Pf , e forte smorzamento avremo bassa potenza e scintilla  troppo rada; inoltre, per avere sufficiente potenza la scintilla doveva essere molto lunga, anche 8 cm. Usando invece un primario di poca induttanza e di alta capacita', risonante alla stessa frequenza dell'antenna e con accoppiamento varabile avremo percio'piu'potenza e maggior numero di scariche essendo lo smorzamento influenzato solo dalla resistenza della scintilla e da quella dell'antenna ridotta del fattore di accoppiamento primario- secondario.

Nei trasmettitori a scintilla musicale il ritmo della scintilla era determinato dalla rotazione del disco dentato e si pote'passare da 30 scintille al secondo ad oltre 300, ottenendo anche un suono meno grave al telefono e piu'distinguibile dalle scariche naturali.

 

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stazione del tipo Tono A e tono B, analoga alla mod. 1901

Stazione acquisita dall'esercito italiano con la denominazione 1901. 1901 vale per la data di introduzione.

ricezione a coherer con jigger o con detector magnetico (udito, non selettiva) della 1901

principio del detector magnetico (1902)

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multiple tuner (1907)

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stazione da 3 Kw autoportata

stazione 5 Kw 1908

stazione 5 Kw 1909

                     stazione da fanteria

          ondametro a cicala                                  interno dello scaricatore multiplo

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scaricatore multiplo (ad impulso)

chiave elettromagnetica con soffiatore. I magneti trattenevano la chiave in modo che all'apertura del tasto la corrente fosse la minima e ridurre la scintilla.

 

Stazioni radiotelegrafiche disponibili all'ingresso nel conflitto 1914-1918