Ricevitore Marconi Marine mod. Yeoman.

 

 

 

Descriverò un apparecchio inglese, il Marconi CR.300 Yeoman, che ha certe inusuali caratteristiche che lo rendono interessante.

Il termine Yeoman ha vari significati. Storicamente erano dei contadini che formarono un gruppo combattente nell'esercito inglese ma, tra gli altri significati, io penso si intendesse quello di addetto in secondo ordine nella segnalazione nella marina britannica.

Questi ricevitori erano in dotazione della marina commerciale britannica per tutti gli anni '40. Erano prodotti dalla Marconi Marine company di Chemelford ed erano degli scatoloni cubici che piu' brutti non si potevano fare, color verde muffa .P8271567 low.jpg (179154 byte)

Alimentazione.

L'alimentatore era il complesso Type 889, separato dal ricevitore, che rispondeva alle esigenze dovute a tutti i tipi di impianti elettrici e di soccorso della marina. Questo si adattava al 230 volt 50 Hz, ai 24 volt delle batterie, ai 110 volt e 220 volt in continua. Un vibratore asincrono convertiva la corrente continua in una alternata a 105 Hz.

Il ricevitore.

Il ricevitore copre le gamme da 15 kHz a 25 MHz in 8 gamme, quattro delle quali interessano i 15-1000 Kc. Le dimensioni sono 48 cm x 40 x 34  il peso 25 kg. L'alimentatore è un poco più piccolo e pesa 10 kg. Il consumo è di una sessantina di watt. L'altoparlante è entrocontenuto.

Un tamburo rotante da la lettura approssimata della frequenza; la scala è coadiuvata da un indicatore rotante, costituito da due scale graduate circolari concentriche che ruotano a velocità diversa in rapporto ai riferimenti di "logging" dando divisioni grossolane o fini. La scala così ha una lunghezza equivalente a 6 metri e 1250 divisioni cha a 20 Mc equivalgono ad una separazione di 13P8271566 low.jpg (223185 byte) kHz.

Il circuito.

La caratteristica che mi ha più colpito di questo ricevitore è il cristallo di carborundum di soccorso, richiesto dal Board of Trade per il naviglio mercantile di allora: spostando la molletta dal cappuccio della prima valvola ad uno apposito sul rivelatore, l'intero apparecchio diventa un ricevitore a cristallo: quando l'acqua arriva ai ginocchi dell'operatore, o più su, e le numerose combinazioni di alimentazione falliscono, si può sempre usare l'apparato come galena!

Il ricevitore, per il resto è una supereterodina ad 8 valvole con uno stadio di alta frequenza, un convertitore, due stadi di media frequenza, rivelatore AM o CW.

Lo stadio a RF ha due accordi, prima della valvola e dopo. La prima gamma spazia da 16 ad 85 Kc, una differenza troppo grande per i normali circuiti accordati. Dato che a quella frequenza non ci sono problemi di immagine, tanto sP8271568 low.jpg (130948 byte)ul primo che sul secondo stadio il problema è risolto con la realizzazione di un filtro passa basso. Il ricevitore è dotato pure di reiettore di media frequenza . L'oscillatore di conversione è stabilizzato in temperatura tramite un condensatore a lamina bimetallica.

La media frequenza.

La media frequenza e' 98 kHz o 570 kHz, a seconda della gamma. Nel secondo stadio  e' introdotto un certo grado di reazione sfruttando la tendenza naturale ad oscillare della valvola e controllandone la reazione variando la tensione di catodo col commutatore della selettività.

Il rivelatore.

Nel rivelatore ci sono accorgimenti perchè, in caso di CW, si possa operare con un generoso BFO senza influire sulla AGC.  Il BFO stesso è, però, progettato in modo da non essere trascinato da forti segnali

Selettività

Ci sono tre scelte per la selettività in media frequenza ed in più un filtro audio a due stadi sulla bassa frequenza con selettività di 100-150 Hz e centrato sui 1000 Hz. Dato la tecnologia di allora e la possibilità di slittamento di frequenza, la selettività in CW non poteva essere data interamente dalla media frequenza e c'era appunto questo accorgimento che si ritrova anche in altri ricevitori adatti alla CW dP8271569 low.jpg (174857 byte)i allora ed anche posteriori.

Considerazioni

La struttura dell'apparecchio è quella tradizionale di quelli domestici, dovendo avere facile accesso alle parti e permettere eventuali riparazioni anche in condizioni disagiate. Questo principio si ritrova in molti ricevitori marittimi a differenza che nei grandi ricevitori da comunicazione che apparvero nel decennio successivo tipo il Collins URR 390 od i vari modelli della Rhode & Schwarz. La tecnologia ed i materiali dei ricevitori marittimi fu molto legata a severe regole imposte nelle varie epoche diverse nei vari paesi: un tempo era vietato l'alluminio e nei ricevitori degli anni '20 in USA era addirittura obbligatorio saldare a stagno le viti che serravano i fili del cablaggio.

In questo ricevitore lo chassis è di ferro cadmiato, ed in dei punti , con gli anni, sono avvenuti processi elettrolitici che hanno provocato corrosione. Le molle di pressione delle sfere dei commutatori sono di acciaio brunito ed hanno cominciato a risentire della ruggine, ma , peggio, i sottili fili di rame che portano al cono dell'altoparlante erano di rame nudo che è divenuto un solfato del metallo stesso. Dopo che il ricevitore, riacceso dopo decenni, aveva cominciato a funzionare, uno di quei fili si è interrotto. Poco male perché non credo che fosse previsto di farlo funzionare per decine di anni, ma nei ricevitori USA coevi, anche senza che avessero esigenze marinaresche, non si trovano tali problemi di invecchiamento dei materiali.                           

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                                                Carlo Bramanti aprile 2003